Clan e café au laît; tratta degli schiavi e barriere coralline; massacri dei melanesiani e menus du jour: la Nuova Caledonia ben esemplifica l’espressione che le gioie di uno sono le pene dell’altro. La Francia ha messo le mani su un osso duro in questa parte del mondo, tanto che nel XIX secolo dovette mandare più volte la Marina a riportare i coloni entro le proprie terre. Gli abitanti dell’arcipelago (i caldoches, i métros e i kanaky) adesso stanno correndo a rotta di collo verso il futuro, a cui guardano, se non con ottimismo, almeno con la speranza che sia stata posta fine all’assurda serie di violenze che hanno caratterizzato gli anni '80. Le scelte che la Nuova Caledonia offre ai visitatori sono vastissime: dalle immersioni lungo la scogliera incontaminata alle cene à la français, dal trekking nell’intatta foresta pluviale alle feste fino al mattino al Club Med. La gente non è forse la più cordiale del Pacifico, ma se partite armati di comprensione per le abitudini locali, apertura mentale e senso dell’umorismo, un viaggio in Nuova Caledonia sarà indimenticabile. |